Edizioni e/o 2019

Autore: Elena Ferrante

Scrittrice feconda. Ha scritto moltissimi libri, da alcuni dei quali sono stati tratti dei film:

“Amore molesto” di Mario Martone. 

“I giorni dell’abbandono” di Roberto Faenza.

Nel 2011 ha pubblicato “L’amica geniale” da cui è stata tratta la serie televisiva con la ragia di Saverio Costanzo.

Nei tre anni seguenti i tre volumi seguito della storia de “L’amica geniale”.

Recensione di Beppe Orlando

La vita bugiarda degli adulti di Elena Ferrante

L’ultimo libro della Ferrante è un racconto di formazione, ma soprattutto, la storia di un tradimento svelato, il più doloroso, quello che non ti aspetti, commesso da chi per un adolescente rappresenta ed incarna la vita stessa e quindi il più pericoloso perchè se è la vita stessa a rivelarsi infida, l’età più fragile rischia di cristalizzarsi in una dolorosa incompiuta.

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Giovanna, voce narrante, ricorda il momento più doloroso dell’adolescenza. Una
frase ascoltata per caso, pronunciata sottovoce dal padre, la persona che amava più di tutti e che, prima di quel momento, era sicura adorasse tutto di lei, la getta nello sconforto più assoluto: “
tutto è rimasto fermo, io invece sono scivolata via e continuo a scivolare anche adesso…in un niente che sia davvero cominciato o arrivato a compimento…un garbuglio doloroso e senza redenzione”
Come una crepa su di un muro che lentamente si allarga fino a pregiudicarne la stabilità, così quella frase dà il via allo svelamento di un passato sconosciuto, seppellito da tempo e che ora inevitabilmente riemerge con prepotenza, causando lo sgretolamento di certezze, legami e figure idealizzate di quel mondo adulto,che circonda Giovanna, composto da docenti universitari e professori dediti a buone letture, legati dal desiderio di cambiare il mondo e che le appare ora invece privo della credibilità e dell’autorevolezza necessarie per continuare a rappresentare una guida morale.
Orfana dell’intermediazione adulta, rigettata per manifesta inattendibilità, Giovanna inizia così un corpo a corpo con quel mondo che le appare costruito sulla menzogna.
Una sfida che la porterà per la prima volta a provare un sentimento che la trascinerà sulla soglia di un tradimento non dissimile da quello patito per colpa degli adulti e la cui consapevolezza, che diventa anche accettazione delle inevitabili debolezze umane, si trasforma in viatico per un nuovo inizio: “
il giorno seguente partimmo per Venezia e ci ripromettemmo di diventare adulte come a nessuna era mai successo”

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Un libro sull’adolescenza, età informe, dove forze opposte si fronteggiano e destinata fatalmente a corrompersi nella faticosa ricerca di una forma compiuta che non può non essere anche sfida al mondo degli adulti.
Una scrittura capace come poche di dare voce e gambe a sentimenti ed emozioni, in una abilissima introspezione psicologica dei protagonisti, che diventa anche tratteggio delle contraddizioni di una Napoli dai due volti, sfondo ideale per questa storia.

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Recensione di Silvia Focardi

La protagonista, Giovanna, io narrante, vive una vita felice, spensierata in una famiglia borghese: padre, Andrea, intellettuale, madre insegnante.

I genitori tengono molto all’educazione, alla cultura, alla formazione della figlia.

Vivono a stretto contatto con una coppia di amici, le cui due figlie, Adele e Ida, sono le amiche del cuore di Giovanna. 

Le tre ragazzine sono adolescenti con le curiosità, le pulsioni, i turbamenti tipici dell’età.

Questo quadro idilliaco si incrina per un commento infelice del papà di Giovanna, che la trova molto somigliante a sua sorella Vittoria.

Vittoria è la pecora nera e, per Andrea è il ricordo fastidioso dell’ambiente da cui proviene.

Naturalmente questa frase fa sì che Giovanna voglia conoscere la zia sempre negata e inizia così un rapporto che passa alternativamente dall’attrazione al rifiuto.

Vedere la zia vuole anche dire frequentare quell’ambiente tanto disprezzato dai suoi genitori che però, forse, con tutti i limiti, è più autentico di quello in cui ha sempre vissuto.

Gli adulti con cui vive e quelli che fino ad ora ha frequentato le appaiono come sepolcri imbiancati.

Giovanna è costretta a crescere facendo anche scelte discutibili che però sono solo sue.

È un’analisi accurata, lucida anche spietata della fatica di crescere.